Dodici brani per riappropriarsi di una dimensione che, nel panorama della musica italiana, di una certa scena indipendente, è sempre stata solo loro: gli A Toys Orchestra tornano in scena con “Midnight Again” e ci raccontano come riescano ancora ad essere la band italiana più raffinata e internazionale sulla piazza, costruendo un disco a tratti cinematografico, dai toni sussurrati e avvolgenti (“Out of control”), mentre in altre sfaccettature riesce ad essere più dirompente e festosto (il singolo “Life starts tomorrow”).

Tra echi Younghiani (nel senso di Neil Young, sia chiaro) come in “Take me home” e momenti alla Arctic Monkeys (nella versione ultima più vicino ai The Last Shadow Puppets) come in “Our souls”, Enzo Moretto e compagni ci conducono in un universo che profuma di nostalgia, di un tempo trascorso immaginifico e straordinario, che ci fa sorridere (i testi non mancano di una certa velata ironia) e ci fa dimenticare questo presente devastato.

Se “Midnight gospel” ammicca ai The Church di Steve Kilbey è con la splendida “Hero” che si raggiunge uno degli apici di questo lavoro, un brano struggente in cui il duca bianco David Bowie è più che una semplice presenza evocata.

Il disco si chiude con “OCB Lullaby”, un vero e proprio omaggio agli anni ’60, a un’America “lontana, dall’altra parte della luna”, come diceva qualcuno e ci lascia in bocca il sapore di un ottimo piatto, di quelli artigianali, e nelle orecchie una sensazione di bellezza assoluta: gli A Toys Orchestra sono ancora una certezza e mai come questa volta ammiccano a un sound che guarda chiaramente oltre i nostri confini e lo ammantano di una grazia e di un’effervescenza tipicamente campana. Chapeau.