Gianluca Chiarelli, in arte Chianluca, cerca il suo posto nel mondo del cantautorato italiano con questo suo esordio, “Vivere all’infiito”, un disco urgente, personale, in cui l’autore dimostra di avere una visione musicale sfaccettata e multiforme, andando a prendere spunto da generi musicali che, con la scuola del cantautorato italiano pura, hanno poco a che fare: da brani prog si spazia verso momenti più pop, per finire dalle parti del brit, fino alla psichedelia del singolo “Eclissi di marzo”.

Chianluca si muove disinvolto sul pianoforte e colora un mondo che sa ammiccare a Battisti (ottima la cover di “EmozionI”) e fischiettare con Carosone (“Tu vuo’ fa’ l’americano”), per poi perdersi nelle fantasie de “La zucca nel castello”.

Chiarelli definisce così i paesaggi sonori della propria vita artistica e lascia presagire potenzialità quanto mai varie, che potrebbero portarlo ad esplorare i linguaggi sonori via via più disparati: il talento c’è, vedremo se saprà coltivarlo e incanalarlo in una direzione o lo lascerà crescere libero, dandogli orizzonti immaginifici, “dalle piramidi a un castello antico”.